Essendo di animo romantico, ritengo che il mio
futuro di scrittrice sia stato influenzato
dall’atmosfera magica che sprigiona dall'antica
fortezza che sorge al centro della mia città
natale, sulla sommità di un colle. Ma anche i
poemi cavallereschi, come Yvain, il cavaliere
del leone, e Orlando furioso, hanno dato il
loro contributo.
Quando, ancora ragazzina, percorrevo le gallerie
del castello, o sostavo vicino a un vecchio
pozzo, mi pareva quasi di vedere cavalieri con
lucenti armature e dame vestite di seta che si
facevano loro incontro. Così inventavo storie
ricche di amori, duelli e rapimenti, senza,
tuttavia, mettere mai nulla su carta. Erano
storie tutte mie, che non credevo potessero
interessare a qualcuno, e ho iniziato a scrivere
soltanto intorno ai trent’anni, quasi per gioco,
senza immaginare che, un giorno, avrei fatto
delle mie fantasie una professione.
Ho pubblicato parecchi romanzi storici e
contemporanei con importanti case editrici e per
moltissimi anni ho collaborato con riviste
femminili a diffusione nazionale, scrivendo più
di quattrocento fra romanzi brevi e racconti.
Non amo più viaggiare, ciò nonostante non sto
sempre seduta dietro una scrivania: mi piace
fare shopping, andare al cinema e ai concerti di
De Gregori, quando è possibile. Adoro le letture
di fantascienza, in particolare se trattano
viaggi nel tempo, e i libri gialli, anche se non
indovino mai il nome dell’assassino. Ai miei
occhi, tuttavia, nulla possiede lo stesso
fascino del romance storico, che continuo
a scrivere con gioia.
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